Il Gigante Rosso
Il nuraghe Arrubiu si è meritato negli anni l’appellativo di "Gigante Rosso" in quanto la sua
struttura supera di gran lunga in evidenza monumentale tutti i nuraghi scientificamente indagati fino
ad oggi e perché le varie sfumature del rosso dei licheni colorano le superfici dei suoi muri.
infatti che lo spazio occupato dalle sue molte torri- ne sono state contate 22 - è stimato in un ettaro
circa e l'altezza residua della torre centrale è di m 14 circa a fronte di un'altezza originaria calcolata
in circa 30 metri.
La monumentalità del nuraghe giustifica il suo ruolo di caposaldo di un vasto
territorio sul quale gravitano numerosi nuraghi satellite, diverse tombe di giganti, ampi insediamenti
ed un luogo di culto nel Tempio a Pozzo di Su Putzu.
La grandiosità e l'importanza politica dell'Arrubiu trovano ampio conforto nei reperti finora
rinvenuti, fra i quali spiccano ceramiche d'importazione provenienti dal Peloponneso che attestano
contatti non sporadici con la civiltà micenea.
La vita nel monumento si è protratta dal XIV fino al
IX secolo. a. C., con diverse fasi di utilizzo e cambiamenti d'uso nel lungo percorso storico, fino al
crollo che ne ha sepolto e mascherato le vestigia. Dopo un lungo sonno il nuraghe oramai collassato
fu riutilizzato da popolazioni locali in età romana e alto-medievale.